Giorgio Canali e Rossofuoco spiegano perché siamo noi a scegliercele
Può essere un caso che finiamo sempre con le stesse persone? O forse andiamo incosciamente sempre dove ci ritroviamo a casa, sia anche questa all’inferno. Va bene uguale se sappiamo come fare per viverci. O fuggire, se è quello che ci piace tanto fare.
Sarà che questa nebbia mi nasconde l’orizzonte
sarà che un po’ più in là, sono convinto:
non c’è niente sarà il fumo negli occhi,
sarà il male di te
sarà che non mi va di cercare risposte che soffiano
in un vento che non c’è.
Quando si dice vedo tutto nero, è una patina che mettiamo noi sui nostri stessi occhi. Convinti che sia davvero di quel colore il mondo. A volte a guardare gli occhi bruciano ed è un po’ anche colpa tua. Non mi va di sforzarmi per trovare qualcosa che so non esistere.
Sarà che basta crederci e poi va tutto meglio
sarà che preoccuparsi troppo è sempre un grosso sbaglio
sarà che forse sono daltonico,
ma devo dire che questo cielo,
invece di essere sembre più blu,
a me sembra sempre più nero
Ma illudersi, a volte funziona, almeno per un po’. E basta fregarsene che magari quelli sbagliati e pretenziosi, siamo noi. Però più lo guardo l’orizzonte e più lo vedo nero, non come dicono le canzoni allegre. Non come cantava Celentano.
Sarà che le ragazze con cui esco
hanno tutte i mostri sotto il letto
le ragazze con cui esco
hanno sempre un incubo nel cassetto
La colpa sarà delle ragazze che frequento, con le paranoie sempre appresso.
Tutte senza aspirazioni e tutte che coltivano il loro pessimismo.
Sarà che, in fondo, dentro questa nebbia ci sto bene.
Sarà che questo pessimismo, troppo spesso, mi conviene
saranno gli occhiali da sole,
sarà l’umidità sarà che se canti la vie en rose
io ci vedo la mort en noir
Oppure, posso ammettere che questo non colore lo sento mio, che questi colori tenui che voi dite tristi, mi salvano gli occhi dall’affaticamento. O forse sono gli occhiali da sole a rendere tutto spento o il male alle ossa, o io che le tue parole di gioia mi suonano come una marcia funebre.
sarà che le ragazze con cui esco
hanno tutte i mostri sotto il letto
le ragazze con cui esco
hanno sempre un incubo nel cassetto
le ragazze con cui esco
hanno tutte i mostri sotto il letto
le voci nella testa
e fanno il nido in mezzo alla tempesta
sarà che hanno spesso qualcosa che non va
sarà che non l’ho mai cercata la felicità
sarà che le ragazze con cui esco
hanno tutte i mostri sotto il letto
le ragazze con cui esco…
L’unica verità probabile è che le trovo nella tempesta, le mie ragazze, perché è lì che amo stare. Perché la felicità non è una vocazione universale e prima lo accettiamo, meglio è. Ed è per questo che attiro solo gente come me con i mostri sotto al letto che fan festa con i miei.