I Baustelle raccontano di chi riesce ad amare per sempre e di chi mai davvero
In occasione del periodo natalizio, che porta sé tanta gioia quanta malinconia, vi propongo una canzone che parla di persone che vivono ogni giorno con un carico emozionale da smaltire o viversi e di quelle che invece (sembrano?) invincibili, intoccabili. Sono gli spietati.
Vivere così senza pietà
senza chiedersi perché
come il falco e la rugiada
e non dubitare mai
Sarebbe bello no? non provare pietà, rincorrere solo il proprio benessere personale. Non avere dubbi perché non si hanno domande.
non avere alcuna proprietà
rinnegare l’anima
come i sassi e fili d’erba
non avere identità
Non possedere nulla, scacciare ogni cosa che riguarda il nostro mondo interiore. Assomigliare a un elemento inanimato, che non ha un nome, né un sesso. Non riceve e non ha pretese.
Gli spietati salgono
sul treno e non ritornano
mai più
Queste persone riescono a partire e non guardarsi indietro mai, senza salutare dal finestrino.
navigare senza vento
migliorare con l’età
Una frase che mi ha sempre donato grande pace interiore, l’idea che ci fosse un percorso, nostro, anche senza vento. Letta nel suo contesto però questa degli “spietati” è un migliorare con l’età che spetta solo a chi non si fa appesantire l’anima da quello che gli succede nel cammino, un po’ come la pelle splendida degli Afterhours, che è frutto di un pensiero superficiale.
c’è un amore che non muore mai
più lontano degli dei
a saperverlo spiegare che filosofo sarei
invece agli spietati si oppongono a coloro che coltivano per sempre quei legami che vanno oltre gli accadimenti terrestri. Oltre tutto esistono fili invisibili che non si nutrono di telefonate o cene insieme, ma del flusso di ricordi e pensieri che alimenta la stessa idea che sta lassù dove si dice stiano gli dei. Una cosa che capisci solo se ti appartiene, che spiegarla, sarebbe impossibile.
Gli spietati salgono sul treno e non ritornano
mai più, non sono come noi innamorati eroi,
noi due che al binario ci diciamo addio…
Gli spietati non vivono come rituali i momenti come li viviamo noi, che celebriamo gli addii così come i ritorni, così come gli anniversari. Loro salgono su un treno, si fanno portar via, dimentichi di tutto.
noi ci siamo amati
violentati
deturpati
torturati
maltrattati
malmenati
scritti lettere lo sai.
Gli spietati forse a far questo però non sono riusciti. Ad amarsi al limite della violenza, rovinarsi corpo e anima, farsi male volendo o nolendo, con le mani, con le intenzioni, con i denti, con l’inchiostro per poi chiedere perdono.
c’è un amore che mi brucia nelle vene
e che non si spegne mai
Ci sono malattie che quando ti contagiano non ti lasciano mai, a volte le vedi manifestarsi di più, a volte si assopiscono, ma quelli che non sono “spietati” di amare non smettono mai.