L’ultimo album dei Ministri ha un sapore diverso e meno rabbioso, più contemplativo, ma mai arreso. Tra le tracce che a colpo d’orecchio colpiscono (a mio gusto) di più, ci sono Memoria breve e Tienimi che ci perdiamo, su cui spenderò alcune parole.
Arriva il giorno per guarire
E noi non lo lasciamo entrare
Arriva il giorno per sorridere
Noi lo facciamo ubriacare
Nell’acqua bassa come i bambini
Come i bambini non vogliamo uscire
Giornate bene organizzate
Per aver sempre il meglio da fare
Alla fine ci si abitua a tutto, anche alle condizioni peggiori, non ci si fa più caso, meglio l’abitudine della sofferenza che dover cambiare ancora, rinnovarsi, perdere i propri punti di riferimento.
Così il giorno nuovo, proviamo a ignorarlo.
Se c’è da sorridere, non lo facciamo, sdrammatizziamo, confondendo felicità e ubriachezza.
Non puntiamo oltre, rimaniamo a stagnare.
Organizziamo bene la nostra tabella di mediocrità per non avere mai il tempo di chiederci abbastanza.
Tienimi che ci perdiamo
Che ci dobbiamo fidare
Tienimi che ci perdiamo
Che riusciremo a tornare
Tienimi che ci perdiamo
Che non ci vede nessuno
Tienimi che ci perdiamo
Che cominciano a tenerci davvero
E a volte bisogna essere (almeno) in due a tenere salda la presa sulle cose che contano. Se tiri una corda senza nessuno all’altro capo, finisci per cadere su te stesso. Teniamoci, fidiamoci, delle nostre forze, per tornare a galla.
Stanchi come due farfalle
Quando ritorna la sera
Abbiamo fatto male i conti
Noi che altro non sappiamo fare
E il cielo dice ancora le cose
Che tu non riesci a sentire
Il cielo l’ho lasciato stare
Voleva farmi impazzire
E provati da giornate di apnea, pensavamo di poter continuare così sempre.
E se tutto dice che possiamo farcela, tu non riesci a vederlo.
E nemmeno io lo guardo più il cielo, finché non sarai tu a dirmi che ci credi.
Tienimi che ci perdiamo
Che ci dobbiamo fidare
Tienimi che ci perdiamo
Che riusciremo a tornare
Tienimi che ci perdiamo
Che non ci vede nessuno
Tienimi che ci perdiamo
Che cominciamo a tenerci davvero
Tieni stretti i nostri nuovi giorni che magari usciamo dal pantano.
Tienimi che mi sto abituando a essere meglio di come ero quando mi hai trovato. Tienimi se allento la presa, tienimi che ci teniamo.
Stanchi come due farfalle
Quando ritorna la sera
Abbiamo fatto male i conti
Noi che altro non sappiamo fare
E il cielo dice ancora le cose
Che tu non riesci a sentire
Il cielo lo lasciamo stare
Voleva farci impazzire
Tienimi che ci perdiamo
Tienimi che ci perdiamo
Tienimi che ci perdiamo
Che non ci vede nessuno
Tienimi che ci perdiamo
Che cominciamo a tenerci davvero